Melania Mazzucco vince il Premio Nazionale Righetto 2021

Anche nel 2021, come da molti anni a questa parte, l’assegnazione del Premio Nazionale Righetto, giunto alla sua XVIIª edizione, si è svolta nei luoghi che hanno visto compiersi alcune delle battaglie più significative e drammatiche per la difesa della Repubblica Romana del 1849.
 
La cerimonia di consegna del premio – tradizionalmente inclusa tra le iniziative di febbraio per la ricorrenza della proclamazione della Repubblica Romana - si è svolta quest’anno giovedì 3 giugno al Mausoleo Ossario Gianicolense, monumento che accoglie i resti dei caduti nelle battaglie per Roma Capitale dal 1849 al 1870. L’evento, a cura dell’Associazione Amici di Righetto, è stato ospitato da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
 
Ad aggiudicarsi questa XVIIa edizione del Premio Nazionale Righetto, su decisione del comitato d’onore dell’Associazione, è stata la nota scrittrice Melania Mazzucco, per aver dedicato pagine memorabili del suo libro L’Architettrice, edito da Einaudi, alla difesa della villa del Vascello, distrutta nell'estate del 1849 nei combattimenti in difesa della Repubblica Romana dalle truppe francesi, che avevano il compito di ristabilire il potere temporale del papa Pio IX nello Stato Pontificio.
La villa ‘Il Vascello’ sul colle del Gianicolo - disegnata, progettata e realizzata nel ‘600 da Plautilla Bricci (1616-1705), prima architettrice della storia moderna – è stata l’ultimo avamposto repubblicano oltre le mura, difeso dai volontari accorsi al seguito di Giuseppe Garibaldi da tutta Italia, ma anche da altre nazioni europee e dall’America.
 
Il Premio – conferito dall’attore teatrale Roberto Bruni, Presidente dell’Associazione - consiste nella riproduzione del Monumento a Righetto sul Gianicolo, realizzato dall’ Associazione Amici di Righetto e donato a Roma Capitale. Il dodicenne Righetto, orfano di entrambi i genitori, divenne protagonista attivo nella difesa della Repubblica Romana nell’estate del 1849, quando perì mentre cercava di spegnere la miccia di una granata lanciata dall’esercito francese verso Trastevere, caduta a Ponte Sisto. Da allora la sua fama si estese prima fra i garibaldini e poi a tutto il popolo romano, divenendo un simbolo di coraggio ed eroismo. Nel 2005 sul Gianicolo è stata inaugurata una statua dedicata al giovanissimo combattente, effigiato insieme al suo cane, inseparabile amico.