La Romana Repubblica. Quanno er popolo diventò sovrano

La rappresentazione - nata dalla penna di Claudio Romanelli e Guido Rossi su un’idea di Roberto Leone, con Maurizio Calvano, Andrea Bertagnoli, Sara Reale, Paola Caldarola, Paola Barite, Francesca Mariani e Guido Rossi - narra di una città, Roma, che per un attimo ha vissuto l’utopia di scrivere un’altra storia d’Italia, una storia che anticipava di cent’anni la nascita di un paese democratico, laico, basato sulla sovranità popolare. È la Repubblica Romana. Vissuta e difesa per soli cinque mesi, dal febbraio al luglio 1849, da un gruppo di patrioti le cui spoglie riposano oggi all’interno del Mausoleo stesso.

Lo spettacolo ci porta alla sera del 2 luglio di quell’anno. Mentre i francesi entrano da Porta del Popolo, al Campidoglio si vota la costituzione della Repubblica Romana. Siamo in un’osteria, rifugio di popolani, combattenti, rappresentanti di quella élite che sta elaborando la costituzione negli ultimi momenti di vita della Repubblica.
Nelle osterie romane è uso il “duello di parola”. Lo scontro è tra chi rapisce meglio l’uditorio con il racconto, che spesso prende la forma della Storia. Una Storia che in questa occasione si svolge qui ed ora, tra un destino di sconfitta e l’orgoglio di aver fatto qualcosa di importante, unico, inaspettato.

Lo spettacolo è figlio di un intenso lavoro di ricerca storica, costantemente giocato sull’equilibrio tra la narrazione e la drammatizzazione degli eventi. L’intervento dei narratori, che non sono esterni ma profondamente coinvolti nelle storie raccontate, e portatori di visioni anche tra loro dissonanti o addirittura conflittuali, consente di lavorare contemporaneamente sul registro epico e su quello drammatico. È un lavoro collettivo all’interno del quale ognuno dei partecipanti – come, ad esempio, Marcella Lai nell’elaborazione dei costumi e Massimo Riccio nella creazione degli elementi scenici – contribuisce non solo alla sua realizzazione ma anche al senso stesso dell’opera.

Comunicato Stampa