Presentazione del libro "I Garibaldini dell'Argonne: Francia 1914 - 1918" di Piero Crociani

E’ un episodio storico poco conosciuto quello al centro del libro di Piero Crociani. L’appuntamento, promosso da Roma Capitale-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, sarà condotto da Mara Minasi, responsabile del museo con interventi di Annita Garibaldi Jallet, presidente dell’ANVRG - Associazione Veterani e Reduci Garibaldini (ANVRG) - e Giuseppe Monsagrati, storico del Risorgimento. Sarà presente l’autore.
Allo scoppio della Grande Guerra, nell’agosto 1914, molti italiani emigrati in Francia, alcuni per ragioni politiche, si arruolarono per combattere l’imperialismo germanico. A loro si unirono successivamente alcuni volontari provenienti dall’Italia, nella speranza di poter essere impiegati contro l’Austria. Come già accaduto nel 1870, la famiglia Garibaldi si schierò a fianco della Francia e, con il consenso del governo della Repubblica, venne formato un Reggimento esclusivamente con volontari italiani comandato da Giuseppe Garibaldi junior, detto Peppino, figlio di Ricciotti, nipote dell’eroe, che si arruolò insieme ai suoi quattro fratelli nel 4° Reggimento di Marcia, del 1° Reggimento della Legione Straniera.
Il reparto venne impiegato nel dicembre 1914 nel delicato settore dell’Argonne - Regione della Francia - e nei boschi e nei burroni di quel terreno collinoso ebbe il battesimo del fuoco il giorno di S. Stefano. Sul campo rimase, tra gli altri, uno dei Garibaldi, Bruno, ed un altro, Costante, cadde il 5 gennaio 1915 nel secondo combattimento sostenuto dal Reggimento. La notizia giunse a Roma mentre 100.000 persone accompagnavano la salma di Bruno, dando luogo alla più imponente manifestazione sino ad allora posta in essere a favore dell’entrata in guerra dell’Italia.
L’8 gennaio 1915 i volontari furono mandati - in tutta fretta - in prima linea per bloccare una pericolosa puntata tedesca che riuscirono a bloccare dopo due giorni di pesanti scontri. Perso quasi un terzo degli effettivi tra morti, feriti, malati e dispersi in poco più di due settimane, il Reggimento fu impiegato nelle retrovie e successivamente sciolto. I reduci, tornati in Patria, si facessero fautori e propagandisti dell’intervento italiano nel conflitto.
Dopo il 24 maggio 1915 i fratelli Garibaldi rimasti si arruolarono volontari nel Regio Esercito – Brigata “Alpi” di lontana origine garibaldina - assieme a diversi reduci dalla Francia. La Brigata si distinse dapprima sul fronte italiano e poi, nell’estate del 1918, sul fronte francese a Bligny, sotto il comando di Peppino, divenuto generale, con alle sue dipendenze due Battaglioni comandati da suoi fratelli, combattendo fino all’11 novembre 1915 sul suolo francese quando l’armistizio la trovò a Rocroi.
Piero Crociani, collaboratore degli Uffici Storici della Difesa, dell'Esercito e della Polizia, è stato presidente del Comitato di Roma dell'Istituto per la Storia del Risorgimento dal 1994 al 2005. Già membro del Comitè International de Bibliographie Militaire e della Commissione Italiana di Storia Militare, è stato professore a contratto di "Storia delle Istituzioni Militari" presso la Facoltà di Scienze Politiche della Sapienza. E' autore di diversi lavori dedicati agli eserciti degli stati pre-unitari, con una particolare attenzione a quelli del periodo napoleonico; sullo Stato Pontificio ha pubblicato, con Massimo Fiorentino e Massimo Brandani, i volumi "L'esercito pontificio da Castelfidardo a Porta Pia" (Milano 1976), "La Repubblica Romana e il suo esercito" (Roma 1987) e "La neuvième croisade" (Parigi 2000).